Con Leo, Paolo Vernier reinterpreta l’archetipo del tavolo a gamba centrale con un approccio radicale alla sottrazione. Il fusto, ridotto a soli 26 mm di diametro, sfida i limiti strutturali senza compromessi sulla resistenza, sostenendo piani importanti anche in marmo.
La pulizia e l’equilibrio delle proporzioni rendono Leo una collezione trasversale, capace di inserirsi in contesti eterogenei e dialogare con sedute di segno diverso. I piani, sottilissimi e disponibili in diversi materiali, completano un progetto che va oltre la pura funzione per trasformarsi in un manifesto di leggerezza e forza espressiva.
Nato nel 1946, disegna sedie fin da piccolo e ha imparato prestissimo a procedere dall’idea alla progettazione, alla realizzazione. Una minima discrepanza o un difetto…